Il giovane compositore è un prolifico autore di brani che attraversano epoche e atmosfere

Il compositore Lorenzo Muratore
Passione e ispirazione: è lui stesso a indicare l’essenza primigenia della propria arte musicale. Lorenzo Muratore, vibonese, è un giovane ragazzo che insegue, tra attivismo e cultura, le novità del territorio. La sua formazione liceale, prettamente scientifica, non gli ha mai precluso tuttavia una certa apertura alle arditezze della creatività.
Arte, politica, spiritualità
Lorenzo è un compositore dall’identità alquanto riconoscibile. Con arrangiamenti curati e coerenti, sa offrire a chi ascolta un sapiente connubio di elettronica e acustica. Gli strumenti di cui fa uso si dipanano secondo dinamiche narrative mature: alle tensioni emotive, drammatizzate da strategiche pause silenziose, fanno seguito agnizioni risolutrici; come in ogni storia che si rispetti. Qua e là, e chissà se è solo suggestione, paiono intravedersi riverberi del suo regista preferito, l’insuperato Federico Fellini. Sound cinematografico, da colonna sonora, e pop-ambient, con fiati coinvolgenti in alternativa ai tradizionali e orchestrali archi e tastiere, si fondono a più riprese, allorché ci si sposta sulle sue proposte maggiormente sperimentali per timbri e costruzione. Ne sono un esempio, a tal proposito, interessanti e apprezzabili sonorità jazz che si impongono inattese in alcuni pezzi.
Una sensibilità accesa e variopinta, la quale si manifesta in un ulteriore campo di interesse per il nostro autore, la politica. Socialista convinto, dispera per la disaffezione giovanile alla cosa pubblica, condanna a farsi vivere da qualcun altro che pende minacciosa sulle teste di numerose ragazze e ragazzi d’oggi. Sono le sane ideologie, quali esse siano, a spingere il pedale dell’acceleratore nella crescita delle future classi dirigenti; la sindrome di Peter Pan, il rovescio della medaglia. Ardore per le questioni dell’attualità, compresenti a noi, evitando però il ripiegamento assoluto sul fenomenico. Lorenzo non disdegna lo sguardo sull’invisibile, la disponibilità al metafisico: interi suoi album sono dedicati all’afflato immortale di qualsiasi essere umano, dalla fede cristiana alla spiritualità orientale.
Una musica eccentrica
Il suo repertorio da oltre cento melodie, inciso da indipendente, sviluppa un universo eufonico armonioso e distinto, dallo stile versatile. Ciascun disco (e se ne contano già 25 in soli 6 anni!) rappresenta un microcosmo con precise poetiche e linguaggi. Talmente prolifica, la sua opera, da poterne noi abbozzare una sorta di evoluzione per fasi. Il 2019 è l’anno par excellence classico e contemplativo, con tracce che talvolta si rifanno al barocchismo; Vivaldi e Bach (altrove reinterpretato con tanto di chitarra elettrica) si scorgono nelle architetture del suono. A cavallo con il 2020, quindi, spazio ai territori pop della leggerezza e del groovy: chitarre funky, synth analogici e ritmiche ballabili, salvaguardando comunque una qualità evocativa.
Arriva così il turno dell’intimismo e romanticismo, un approfondimento dell’intimità affettiva dove pure la voce trova un posto di rilievo e la forma si avvicina a quella delle ballad e delle canoniche canzoni d’amore, in mezzo ad arrangiamenti sofisticati e dolci malinconie. Svolta “da club” nel 2024, grazie a un gusto caldo e raffinato dimostrato nell’eseguire il Jazz: gli standard del genere si miscelano a composizioni originali. Per addivenire, in conclusione, al periodo visionario dell’anno in corso, caratterizzato da una direzione inedita, quella dell’ambient metropolitano e di un futurismo dance.
Antico e moderno in Lorenzo Muratore
Miriadi di sfaccettature nel poliedrico Lorenzo Muratore, in cui urgenza espressiva moderna e disciplina compositiva classica si fondono sorprendentemente. Si susseguono cori degni dei migliori fra i colossal, danze tipicamente medievali e rinascimentali, contagiosi rhythm and blues. Una produzione fresca e dai ritmi incalzanti, dove non mancano percussioni di vario tipo. La perfetta compilation per chi travalica gli stantii generi, amando la buona musica al di là di tutto. Una musica che ci sentiamo di poter definire classico-contemporanea.


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