domenica 25 maggio 2025

Vibo, l’Industriale «scuola del futuro»: il dietro le quinte della partecipazione a Focus Academy

Il nostro incontro con chi trasforma ogni anno gli studenti in protagonisti di una rivista nazionale


Ricorre, in chi abitualmente si spende per lo sviluppo della società e il benessere delle persone, un tendenziale sminuimento del proprio operato, ritenuto decisamente normale e scontato. Talmente incarnato, tale costume, da non scorgerne alcuna straordinarietà. Ed è pur vero che sarebbe alquanto ovvio e naturale, se solo non fosse relegato all’abnegazione di lavoratrici e lavoratori che interpretano il mestiere come missione.


La passione di una docente

Abbiamo voluto toccare con mano una delle migliori esperienze vibonesi nel campo della scuola secondaria di secondo grado, l’Istituto d’Istruzione Superiore Itg e Iti e Ite, salito di recente agli onori della cronaca a motivo della partecipazione alla Focus Academy. Ad accoglierci sull’uscio, con benevolente ospitalità, la professoressa Anna Mandarano, referente del progetto fin dal suo avvio. «Non un’iniziativa extracurricolare, ma al contrario un momento di collaborazione e approfondimento interamente inserito nella didattica quotidiana», ha voluto precisare mentre ci invitava ad accomodarci per una piacevole conversazione. «Tutto parte dalla passione per le materie che insegno da molti anni. Sono una fervente lettrice di Focus Storia, lo trovo un modo per stimolare me stessa e fornirmi continui spunti di riflessione; nonché per tenermi aggiornata con le ultime acquisizioni della ricerca e degli studi», e il suo volto brillava di entusiasmo in accompagnamento alle parole.

Più volte, con l’umiltà e semplicità che la contraddistingue, ha rimarcato che «il merito è da attribuirsi globalmente al corpo docente, composto di colleghe e colleghi sempre alla ricerca di modalità innovative per coinvolgere lo studentato». Le ragazze e i ragazzi che oggi frequentano quelle aule «vengono dalle difficoltà del Covid, il quale ha innegabilmente causato un vuoto educativo dalle ricadute ancora attuali. Proprio allora, inaugurata l’Academy di Focus, non ci pensai due volte: prendervi parte sarebbe stata occasione di nuova linfa per l’insegnamento. E non è poi da sottovalutare l’effetto aggregativo, salutare per giovani ridotti a individualità costrette dietro a uno schermo». La cooperazione è una cifra costituente l’attività, la quale prevede che in classe ci si suddivida in gruppi per scrivere articoli da pubblicare sulle riviste, previa l’assistenza a seminari tenuti dalla Redazione.
Il passato per il presente

«Il risultato che più mi premeva raggiungere era la consapevolizzazione delle e dei miei alunni sulla bontà o meno delle fonti cui attingere le informazioni – ci ha confessato in un misto di speranza e preoccupazione – ; dall’indagine storica si apprende a vagliare quel che ci circonda, comprendendo che ogni restituzione fornita è frutto di un lavoro di cernita a monte». Non di rado dall’istituto si esce per far conoscenza diretta del territorio, che sia per visitare il Castello svevo o il Tempio del Belvedere.

«Proprio al culmine della mia carriera – è intervenuta la dirigente Maria Gramendola, disponibile a raggiungerci – ho compreso che luoghi di istruzione come il nostro sono i più indicati per formarsi con uno sguardo al futuro: qua i saperi umanistici e tecnici dialogano con successo, e ve lo dice chi mastica da sempre il latino e il greco!».


Un progetto valido per tutte le età

Chissà se anche qualche altro insegnante vorrà seguire le orme appena tracciate. L’Academy riguarda pure la testata di Focus Junior, per la primaria e secondaria di primo grado: laboratori gratuiti per imparare i fondamenti del giornalismo scientifico, dalle 5 W alle interviste sino al riconoscimento delle notizie non vere. Focus, Focus Storia o Junior: basta scegliere, e partire.

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