Riassumere
in poche righe le innumerevoli fandonie, in un primo momento sbattute in
prima pagina, poi smentite dalle evidenze emerse, a cui i tradizionali
canali informativi ci hanno abituato, relativamente alla Corea del Nord,
non sembra affatto possibile. Ma questo non preclude ai nostri media lo
scivolamento in periodici casi di recidiva.
Esiste un sito sudcoreano, il Daily Nk - specializzato nella diffusione di “notizie veloci e
accurate sulla Corea del Nord”, e più spesso di vere e proprie notizie
non verificate - ,
che fonda la propria missione giornalistica su un bias cognitivo
esplicitato dal suo stesso presidente: obiettivo della testata non è l’informazione
oggettiva nei riguardi di un Paese sovrano, ma il tentativo di promuovere
un cambiamento all’interno di “uno dei regimi più repressivi della Storia”.
Tale framing guida l’interpretazione delle comunicazioni fornite, come è
accaduto l’11 settembre scorso. L’articolo in questione annuncia l’uccisione, da parte del
Governo, di cinque funzionari del Ministero dell’Economia, ma solo nel corpo
del testo si chiarisce la natura ipotetica dell’avvenimento. La
ricostruzione presentata dal sito non mostra alcuna prova, bensì si
appoggia solamente ad affermazioni pronunciate da fonti anonime -
proprio come nella maggior parte delle bufale di tutti questi anni - . La
colpa da scontare sarebbe stata l’espressione di alcuni dubbi nei riguardi
delle politiche economiche di Stato; Kim Jong-Un, venuto a conoscenza
del fatto, avrebbe così ordinato l’esecuzione, determinando un impellente
trasferimento delle famiglie coinvolte in un campo per dissidenti politici. Nonostante
l’assenza di fatti verificati, anche stavolta l’eco mediatica non si è
fatta attendere: il 16 settembre l’astrologa Caterina Galloni titolava su Blitz
Quotidiano “Corea del Nord, giustiziati 5 funzionari: avevano
criticato Kim Jong-Un”, mentendo appunto sull’entità dell’accaduto. La vera notizia
è che la sparatoria sarebbe avvenuta secondo una fonte, non che è
avvenuta e basta. Una precisazione, questa, che necessariamente deve occupare
il primo posto all’interno di un titolo, per non far incorrere chi legge nel
già citato framing
effect: se
anche il testo dell’articolo specifica la natura speculativa della notizia, chi
legge è comunque portato a dar più peso a ciò che ha già appreso dal titolo.
Cosa impedisce a una testata l’onestà intellettuale di presentare i fatti per
come realmente sono? Certamente gli opposti interessi politici: uno dei
maggiori finanziatori del Daily Nk è il National
Endowment for Democracy, ente statunitense creato per “supportare la libertà
in giro per il mondo”. Solo nel 2019, ha ricevuto in dono 400.000 dollari, ma
la somma è da aggiungere ai finanziamenti
complessivi destinati
all’intervento in Corea del Nord. E nulla più dell’opacità giornalistica
ostacola una seria ricerca della verità su un Paese tanto sconosciuto
quanto chiacchierato.
Nessun commento:
Posta un commento