Ecco un altro sindaco
complottista che luddisticamente priva la propria città del necessario progresso
tecnologico! Che ne sarà mai della transizione al digitale, se un
primo cittadino ha ancora la facoltà di mettere i bastoni fra le ruote alle
compagnie telefoniche?
Ne è convinto il Corriere della Sera, il quale il 7
luglio scorso titolava allarmato “Reggio Calabria: - Stop 5G - . Con il Covid
boom dei comuni contro le antenne”, parlando di un vero e proprio
“fenomeno” nazionale. L’articolo di Claudio Del Frate, cronista non
specializzato in giornalismo scientifico, già nel sommario affianca le
parole di Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria, alla presunta
posizione degli “scienziati”, evidenziandone la distanza, e cita “la teoria che
accosta il 5G al coronavirus”, anch’essa da loro smentita. Le cinque pagine
dell’ordinanza sindacale, tuttavia,
contengono tutti i riferimenti necessari alla piena comprensione dei
motivi alla base della decisione, e non risulterebbe possibile, dopo una sua
lettura e verifica fattuale, produrre considerazioni e diffondere inesattezze
come quelle presenti sul quotidiano. Nella letteratura scientifica ufficiale,
infatti, già da tempo sono presenti studi che hanno dimostrato, ovvero hanno
prodotto evidenze a riguardo, l’impatto biologico del 5G, e più in generale della trasmissione senza fili. Uno dei più insigni ricercatori
al mondo, dalla carriera invidiabile come Joel Moskowitz, non ha dubbi in proposito; a ben
guardare, il dibattito interno alla comunità scientifica è incentrato sul
“come” tutto questo sia dannoso per la vita, non sul “se”. Le meta-analisi condotte dal professor Angelo Gino Levis sui
finanziamenti, le firme e le metodologie usate negli studi pubblicati,
prevedibilmente, non hanno che evidenziato l’esistenza di due realtà
parallele: da un lato, gli studi che alle spalle vantano i portatori di
interesse, caratterizzati da errori e assenza di significato scientifico, ma
pronti a negare gli effetti dell’esposizione all’inquinamento elettromagnetico
- che ha aumentato il fondo naturale di miliardi di volte - ; dall’altro,
gli studi indipendenti che non presentano carenze metodologiche e sono concordi
nell’individuazione di effetti significativi. Per non parlare del tendenzioso
avvicinamento alla teoria della Covid-19 causata dal 5G, che nulla ha a
che vedere con l’ordinanza. Ma gli effetti dell’elettrosmog sulle
difese immunitarie sono già acquisiti dalla scienza. E che dire dello studio, citato dal
Corriere, firmato dall’Istituto Superiore di Sanità? E’ ricco di falle e questioni aperte.
“La scienza” è dunque tutt’altro che unanime sul tema in questione. Curioso il
fatto che i media ci propinino sempre la stessa visione, non trovate? Io
non credo però che i dati raccolti dalla scienza, quella vera, debbano incidere
automaticamente sulle scelte politiche. Spetta a noi informarci e decidere
della nostra salute.
Nessun commento:
Posta un commento