domenica 4 maggio 2025

Antonio Sambiase, il giovane poeta di Parghelia che si sta facendo strada: ansie e riscatti in versi

Classe 1993, ha finora pubblicato due libri che gli hanno valso riconoscimenti autorevoli

Sensibilità spiccata, gusto per i dettagli, penna gagliarda. Si riduce vistosamente l’ammontare di giovani disposte e disposti a trasferire su carta, con capacità scrittorie ben limate e affinate, il sempre copioso novero di turbamenti dell’animo esperiti nella quotidianità. Emozioni piacevoli, sensazioni sgradite: chiunque le prova, ma al poeta la loro eterna fissazione. Parghelia, nel 1993, ha dato i natali a un ragazzo che sta intraprendendo con successo la via delle Muse. È Antonio Sambiase, tornato in libreria con una nuova uscita.


Da Parghelia a Roma: studio e lavoro

Dopo aver frequentato il Liceo scientifico di Tropea, Antonio si è trasferito a Roma per laurearsi in Lettere moderne e in Filologia moderna presso l’Università “Sapienza”, specializzandosi quindi con la frequentazione della prestigiosa Scuola Vaticana di Biblioteconomia. Da bibliotecario, a parte i contributi scientifici, ha curato la versione digitale di alcuni antichi documenti: un testo sulla Basilica di San Pietro databile al pontificato di Alessandro III (1159-1181), ricollazionato sul manoscritto Vaticano Latino 3627 (XV-XVI secolo); una descrizione dei luoghi santi basata sull’edizione di R. Valent­ini e G. Zucchetti, Codice topografico della città di Roma, III, Roma Istituto storico italiano per il Medioevo (1946); una ulteriore rappresentazione della basilica vaticana, ricollazionato sul manoscritto Vaticano Latino 6757 (inizi del XIII secolo).

Passando dal rigore accademico all’estro artistico, sfuggente è una sua caratterizzazione; un po’ “Come l’acqua”, che recita: “Ogni volta che mi avvicino / Sfuggi alla mia persona. / Ti ho tra le mani / Ma non ti riesco a contenere. / Sei come l’acqua, / Che tento di raccogliere / Al freddo ruscello / Con il solo ausilio / Delle mie dure mani”. Lirica, questa, vincitrice a marzo del Premio nazionale di poesia inedita “Ossi di Seppia”, nella sezione “Premio speciale della giuria”, come “miglior autore regionale” per il Lazio.
Da “Momenti” del 2022 al nuovo “Grate alle finestre”

L’autore calabrese ha divulgato nel 2022 la silloge “Momenti”, edita da Controluna Edizioni, sua opera prima. Uno sfogliamento di attimi dell’esistenza, tra malinconie irrisolte e sofferenze dolorose, dalla cupezza testardamente non risolutiva. Il volto distorto in copertina, con un occhio prominente e uno vorticoso, e la grande sagoma di cuore rosso, forse alludente alle corna di un capro, tradiscono un onirismo subconscio tipico del surrealismo, rintracciabile nei componimenti in versi. Già una decina di testate settoriali ha segnalato le sue opere, e or è un anno la sua “Condannato” è comparsa nella raccolta “Un nepalese in Val Rosandra – racconti e poesie” di Gioacchino Staropoli.


Da febbraio, invece, quelle grate dello spirito Antonio sta tentando di attraversarle, non da solo bensì in compagnia delle e degli affezionati lettori. “Grate alle finestre”, icasticamente conchiuso nel fanciullo meravigliato che squarcia i limiti della tela perché stanco delle pose fittizie (“Sfuggendo alla critica” di Pere Borrell del Caso, 1874), è il libretto inedito attualmente disponibile in prevendita. Edizioni Dialoghi ci restituisce un volume anticonformistico, con rime e figure che disdegnano l’illusorietà delle costruzioni artificiose, privilegiando un ritorno all’essenza. Via dalla claustrofobia degli impedimenti, verso il recupero di un naturale spazio vitale umano.



Uno stile d’altri tempi

Giacomo Leopardi, Antonia Pozzi, Vincenzo Cardarelli, Giorgio Caproni e Giorgio Vigolo fra le sue ispirazioni maggiori. Lo si apprezza dalle sue scelte strutturali e formali, non troppo vicine alle tendenze postmoderne. Scelte non inerti, anzi romantiche e sonanti. Scelte poetiche.

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