domenica 30 marzo 2025

Uccialì “il Calabrese”: l’uomo più potente del Mediterraneo, cristiano rinnegato (o forse no)

Nicodemo Misiti è autore di un romanzo storico sul corsaro che ha cambiato il futuro dell’Europa



È la regione che con decisa fermezza si staglia invitta al centro del Mediterraneo, ma da allora mai più alcuna vicenda la vide protagonista nelle cronache del Mare nostrum. La Calabria era punto nevralgico indiscusso fino alle soglie del Seicento, e dalla spinta Modernità in poi fu via via relegata a Cenerentola della Storia. Depredata, violentata, annientata: conoscere i personaggi che l’hanno, per converso, glorificata ci aiuta ad apprezzarne meglio il valore oggi inespresso.


Lo scrittore fotografo, “inciampato” in Uccialì per caso

Nicodemo Misiti è un docente di lingue, specializzato in dialettologia ed etnolinguistica, e fotografo professionista, con mostre personali dall’Europa alle Americhe. Qualche anno fa la sua passione per gli scatti lo portava a recarsi abitualmente sullo Ionio, all’alba, per immortalare con alcuni colleghi i pescatori intenti a lavorare. Capitato a Le Castella, nel piazzale antistante il Castello aragonese, rimase stupito da un busto di bronzo lì collocato nel 1989, scultura che raffigura un uomo che in vita era considerato il più potente dell’intero bacino mediterraneo. Ne aveva sentito parlare, tangenzialmente, leggendo il celebre capolavoro di Miguel de Cervantes “L’ingegnoso gentiluomo Don Chisciotte della Mancia”, quando informandosi aveva scoperto che l’autore gestiva la flotta del re di Spagna. E non solo: quegli fu pure schiavo del personaggio rappresentato nel busto, il temibile Uccialì (ossia “Alì il Rinnegato”).

Giunto il Covid, proseguire l’attività da fotografo si era reso infattibile; non restava che tradurre in libro la curiosità accesa e ormai fremente sul corsaro ottomano. Il romanzo storico “Uluç Alì – Il rinnegato”, pubblicato nel 2022 da Edizioni Dialoghi, è costruito a metà tra il Cinquecento e il 2018. In mezzo a venature noir e da spy story, si ripercorre la mitica vicenda del cosiddetto Uccialì, o meglio Gian Dionigi Galeni, “il Calabrese” perché originario proprio di Le Castella. Quando i turchi lo ebbero catturato, apostatò dalla fede cristiana per abbracciare l’islamismo, e non si contano le sue imprese marittime di successo. Si pensa a una conversione simulata per convenienza, si ipotizza un racconto dal tópos oltremodo frequentato: il pover’uomo mediterraneo che, inturcandosi, acchiappa una sorte favorevole.



Un criptocristiano? Gli indizi favorevoli

Straricco, pretendeva donazioni a destra e a manca servendosi dei diplomatici, in sostanza tangenti imposte per fugare minacce di rappresaglie. Solo così poté permettersi l’edificazione della reggia, situata nel quartiere fuori Costantinopoli da lui appellato “Nuova Calabria”, un porto franco per i suoi schiavi cristiani, resi liberi anche di partecipare alla messa. È vero che si fece costruire una moschea su un’isola artificiale (torna alla memoria Le Castella…) per sigillare in eterno il suo nome, tuttavia ne fu costretto da un gran visir nemico.

E, attorno alla tomba nel giardino a essa adiacente, richiese la positura di quattro candele a forma di croce; sul monumento, una frase di lode alle persone di fede, senza specificare quale. D’altronde proprio lui aveva impetrato preghiere ad alcuni preti per la salvezza della sua anima, proprio lui aveva promosso una processione in onore di San Rocco.


Tommaso Perri: protagonista inventato ma reale

Nel 2018 Tommaso Perri, professore e archeologo di fantasia, leggerà il diario originale del condottiero e ne seguirà le tracce affascinato. L’Intelligenza Artificiale, interrogata da Nicodemo Misiti sulle possibili fattezze del personaggio, ne ha prodotto un ritratto credibile. Sorpresa delle sorprese, Facebook gli ha in seguito mostrato il profilo di un omonimo realmente esistente, attore con cui ha subito stretto amicizia e avviato un proficuo rapporto di collaborazione per ricordare Uccialì. Un rinnegato che persiste a intrecciare la Storia con il mistero.

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