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domenica 25 ottobre 2020

Onu: tra diritti umani e fake news






Le notizie false, completamente o in parte inventate, non sono tutte uguali. Alcune sono frutto della fantasia, altre un astuto miscuglio di elementi reali e menzogne create ad arte: le più insidiose.

Il voto di rinnovo del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha fatto molto parlare di sé, tuttavia l’espressione dei propri personali punti di vista non giustifica l’affermazione di avvenimenti o condizioni prive di riscontri o verifiche. Il Giornale ha pubblicato la notizia il 14 ottobre, “Ai diritti umani l'Onu vota Cina Cuba e Russia”, alternando dati accertati con pure speculazioni. Già la prima frase, “Se sbatti in galera gli studenti di Hong Kong che chiedono libertà e vera democrazia, avveleni gli oppositori, tagli a pezzi un giornalista scomodo e trasformi una rivoluzione in dittatura”, contiene tre affermazioni non verificate. Il riferimento del primo pensiero è alla Cina, accusata di reprimere le “manifestazioni pro democrazia”: si tratta di una visione faziosa, difendibile, che non tiene in considerazione la posizione governativa cinese, contraria al sostegno degli Stati Uniti nei confronti delle proteste - tale appoggio finanziario è riconosciuto unanimemente - . Da un lato, uno Stato che tenta di sedare contestazioni atte a modificare la costituzione nazionale; dall’altro, uno Stato estero che le appoggia economicamente. Il secondo inciso ha invece come bersaglio la Russia, in merito alla quale si parla dei “troppi avvelenamenti, come quello che ha mezzo ammazzato l'oppositore Alexei Navalny”; un oppositore che però non ha alcun peso in Russia ed è praticamente sconosciuto, oltre a essere fortemente legato agli Stati Uniti. Mai sono state fornite prove in grado di dimostrare le accuse di avvelenamento, neppure in questo caso. Ma la terza perla è riservata all’isola ribelle, Cuba, trasformata in “dittatura a conduzione familiare”: si è di fronte, stavolta, a una visione eurocentrica e filoccidentale che prescinde dalla complessità della questione - né tutto il popolo cubano disprezza il governo, né è adeguato trasferire le nostre categorie concettuali a una società differente - . Su Cina e Russia l’articolo continua poi con altre due inesattezze. Si sostiene che la minoranza musulmana degli uiguri venga “«rieducata» dai mandarini comunisti con metodi da lager”, ma non sono disponibili argomenti definitivi né a sostegno né in contrasto con tale credenza. A Putin, d’altro canto, si addossa la colpa di appoggiare Lukashenko, “l'ultimo dinosauro dell'era sovietica in Europa”, non rimembrando il supporto statunitense alle attuali proteste, con ingentissime quantità di denaro investite in progetti interni alla Bielorussia. Uno Stato è dunque autorizzato a fare ingerenza, mentre un altro no?

Notizie, editoriali e commenti non necessariamente devono privarsi dei pareri personali di chi scrive, ma la deontologia e il rispetto del pubblico impongono la chiara separazione tra fatti verificati e opinioni discutibili.



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