A fine maggio un week-end a teatro nella città siciliana, ultima possibilità per la cittadinanza di prenderne parte

L’Iliade di Omero è tutt’altro che un’opera conchiusa ed esaurita. Aperta invece ai tempi che mutano e ai popoli di ogni dove, sa contaminarsi con la contemporaneità e dialogare proficuamente con un genere umano che - in fin dei conti - è sempre lo stesso.
‘Il Salottino’, situato in Via Casalello 9, ospiterà giovedì 28 novembre alle 17 un nuovo appuntamento con la conferenziera Maria Concetta Preta, docente di Lettere al Liceo Classico Michele Morelli, per il ciclo di trattazioni dal titolo ‘Conversazioni sui miti greci’. La scorsa volta soci e simpatizzanti dell’Associazione Socio-Culturale Vibo Valentia Città antica-Storia e società, con a capo il presidente Domenico Grillo, hanno assistito alla continuazione e ultimazione del modulo ‘La Guerra di Troia: eroi, eroine, dèi e dee’, dedicato al poema per eccellenza in programma nella ventura stagione teatrale del Teatro Greco di Siracusa, naturalmente in forma ridotta non essendo possibile per una siffatta opera soddisfare sulla scena le tre tradizionali unità aristoteliche di tempo, luogo e azione.
Non poche testimonianze antiche attestano la presenza di un’Iliade già messa per iscritto nell’Atene di fine VI secolo a. C. governata dal tiranno Pisistrato. Forse il medesimo sovrano, di fronte a canti ormai dispersi e tramandati oralmente o su rotoli in sezioni discontinue, si mise a raccogliere e ricomporre i versi ascoltati dalla viva voce dei cantori, perfino remunerando con compenso fisso coloro in grado di recitare le storie omeriche e dando vita a una commissione di dotti amanuensi per una loro novella redazione. Il figlio Ipparco poi, grazie all’importazione dalla Ionia all’Attica di un esemplare completo dei capolavori firmati da Omero, avrebbe istituito regolari recitazioni iliadiche durante le Panatenee, imponendo ai rapsodi di declamare i singoli episodi in successione l’uno dopo l’altro. Dall’Ottocento, su base narratologica e linguistica, la credenza di Pisistrato editore di Omero ha smesso di essere ritenuta vera, spingendo la critica a considerarla leggenda sorta nel contesto della poesia orfica verso il compimento dell’Età ellenistica: il testo, più probabilmente, sarebbe stato cristallizzato sin dalla prima introduzione della scrittura nell’VIII secolo a. C..
Titti Preta, nei minuti a sua disposizione, si è applicata nella presentazione di un’Iliade attualizzata, sempreverde in quanto foriera di ispirazione per la letteratura e la saggistica, e ha passato in rassegna quattro recenti libri utili per approfondire.
Giorgio Ieranò, autore di ‘Elena e Penelope. Infedeltà e matrimonio’, disegna un suggestivo parallelismo fra la donna della Guerra di Troia e la donna del viaggio di Ulisse, le quali hanno da spartirsi molto più di quel che ci si potrebbe attendere. Con il femminismo ante litteram de ‘Il silenzio delle ragazze’, la sovversiva romanziera Pat Barker immagina un’Iliade alternativa, raccontata per una volta da Briseide, schiava del protagonista Achille. ‘Il canto di Calliope’, steso da Natalie Haynes, è la controstoria del conflitto, con la musa della poesia epica che si rifiuta di suggerire al bardo le vicende iliache a meno che questi non dia voce a tutte le donne ahiloro coinvolte. La ‘Cassandra’ di Christa Wolf, per concludere, rappresenta un fenomenale successo dell’editoria, in cui a evocare la distruzione dell’opulenta città troviamo la veggente di sciagure per antonomasia.
Il congedo è avvenuto in lacrime e in lettura metrica, rivivendo il brano del valoroso Ettore che saluta la moglie Andromaca con il figlioletto Astianatte, prima della partenza definitiva.
Dall’ira di Achille nel proemio al suo pianto commosso nell’epilogo, l’eroe epico avvia la propria trasformazione in eroe tragico. E fu da tale poesia sacra che nacque la letteratura mondiale.
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