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martedì 1 ottobre 2019

Si scrive Giardino degli Dèi, si legge Miniera di Racconti: alla (ri)scoperta di Ferrara



Demetra, Ade, Zefiro… Tra tutti i personaggi della mitologia greca, evocati dalle e dagli studenti del Liceo Scientifico Antonio Roiti, è stato forse Zeus, il padrone del tempo, il più velatamente presente, con la sua leggera e rinfrescante pioggia mattutina. Anche quest’anno, le Giornate Europee del Patrimonio la nostra città non se le è lasciate sfuggire. Si tratta di un appuntamento ormai fisso nel panorama del continente, che consente a milioni di persone di ammirare per la prima volta monumenti spesso non accessibili. Il tema scelto per l’edizione 2019 è ‘Un due tre… Arte! Cultura e intrattenimento’, con un obiettivo ambizioso: riflettere sul benessere che deriva dall’esperienza culturale e sui benefici che la fruizione del patrimonio può determinare. In particolare, il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara ha arricchito la propria offerta partecipando alla rassegna regionale ‘Vivi il Verde’, che da anni mira a far vivere alle e ai cittadini emiliano-romagnoli la natura in ogni sua declinazione. Il sottotitolo, ‘Intelligenza della natura e progetto umano’, è tutto un programma: partire dall’idea classica di giardino, artificio umano, per arrivare a immaginare nuove modalità di alleanza tra la nostra specie e il resto dell’ambiente.



Come non approfittare dell’occasione per vivere in una veste nuova il giardino neorinascimentale di Palazzo Costabili, detto di Ludovico il Moro? Grazie alla guida della classe 5N e delle docenti Francesca Bianchini ed Elena Cavalieri D’Oro, le piante coltivate e gli intricati percorsi del labirinto non avranno più, d’ora in poi, così tanti segreti. Nonostante l’inclemenza meteorologica, le visitatrici e i visitatori, domenica 22 settembre, hanno con interesse seguito i piacevoli racconti legati alla moderna botanica e alle antiche leggende. L’evento, deliziato da un collaterale buffet, era parte del progetto scolastico ‘Muse Inquietanti’, portato avanti anche tra le sale del museo in qualità di alternanza scuola-lavoro, che negli ultimi tempi ha fornito il giardino di nuovi apparati fissi, dai quali è possibile apprendere molte informazioni su ciò che un occhio inesperto potrebbe non riconoscere.


Ma se si parla di questa ricchezza novecentesca, certamente il Garden Club Ferrara non può esserne del tutto estraneo. L’associazione ha infatti partecipato alle varie fasi del progetto, in virtù del forte legame che da sempre la unisce a tale luogo. La presidente Gianna Borghesani non ha avuto remore nel ricordare come proprio le volontarie e i volontari associati, a fine secolo, furono i grandi protagonisti del recupero di ciò che allora era semplicemente un accumulo di erbacce, che aveva addirittura nascosto del tutto il celebre labirinto.

Le ragazze e i ragazzi non erano tuttavia soli nell’allietare il curioso pubblico, poiché il Club Amici dell’Arte aveva, già dal giorno prima, allestito una mostra temporanea di proprie opere pittoriche, grafiche e fotografiche, all’interno della magnifica Sala del Tesoro e lungo il porticato, dando così voce al proprio scopo di promozione dell’arte e della cultura.

Eppure, è proprio il caso di dirlo, non è tutto rose e viole, come ha voluto sottolineare un’arguta lettura del labirinto fornita da una liceale. Se un tempo l’essere umano era chiamato a scegliere la strada con le proprie forze, nell’era di Internet nessun dedalo è più affrontabile con il solo aiuto del proprio ingegno.

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